IL RADICCHIO: LA PIANTA CHE NON TEME IL FREDDO
Il radicchio è una particolare varietà di cicoria molto apprezzata per le sue qualità organolettiche. Esistono molte varietà di radicchio, tra cui la più famosa è il radicchio rosso di Treviso da cui derivano la maggior parte delle varietà coltivate. Tutte queste varietà hanno ricevuto comunque il certificato IGP e per la coltivazione si deve seguire precisi dettami.
PERIODO DI COLTIVAZIONE
Il radicchio richiede precise cure come moderate concimazioni organiche, periodiche lavorazioni superficiali del suolo o pacciamatura, irrigazioni attente. Molto importante è la tecnica dell’imbianchimento, che serve a migliorare sia il sapore che l’aspetto dei cespi.
E’ una pianta che si coltiva particolarmente in Veneto, a testimonianza della sua attitudine al clima rigido anche se esistono varietà che si possono coltivare tutto l’anno.
Il radicchio nonostante sia una pianta rustica, necessita di terreni ben lavorati (freschi, poco compatti). La concimazione organica deve essere contenuta; sarebbe ottimale scegliere porzioni di terreno che in precedenza hanno ospitato culture che necessitavano di buona concimazione. Se prima della coltivazione il terreno non è stato molto concimato si può propendere per un trattamento con compost domestico.
PRIMA FASE: SEMINA
La coltivazione può avvenire per semina diretta sia usando piantine nel pane di terra. La semina si può effettuare con la tecnica della fila continua o delle postarelle. In seguito si diradano le piantine lasciando lo spazio necessario alla pianta per crescere rigogliosa.
Più agevole è trapiantare in modo diretto le piccole piante con il pane di terra, che possono essere auto-prodotte con il semenzaio in polistirolo o acquistate in vivaio.
Il trapianto consente di avere una maggiore uniformità della produzione. La semina diretta di norma avviene in estate mentre il trapianto nel periodo settembre/ottobre.
Infine il radicchio ha bisogno di un’irrigazione costante ma non eccessiva; si consiglia un’irrigazione a goccia.
TECNICHE DI COLTURA E CURA DEL RADICCHIO
Molto importante durante la crescita della pianta è la sarchiatura, che consiste nell’eliminazione delle infestanti dalla pianta stessa. In alternativa a questa tecnica si può ricorrere alla pacciamatura, che può essere fatta naturale con paglia o con teli biodegradabili o di juta.
Ma forse la più importante delle tecniche relative al radicchio è l’imbianchimento: serve per migliorare sia la qualità del cespo, che diventa più saporito e tenero. Con questa tecnica si sottrae alle piante la luce facendo in questo modo sviluppare le foglie del cespo.
Il modo più semplice per eseguire questa tecnica è fare una legatura delle foglie esterne, usando un elastico; la legatura deve inoltre avvenire quando la pianta è asciutta e 15/20 giorni prima della raccolta. Infine per quanto riguarda i parassiti, si evidenzia come essendo una pianta invernale, il radicchio è più esposto a malattie (peronospora, oido, ruggine ad esempio), che ai parassiti animali, di cui l’unico degno di nota sono le lumache.
RACCOLTA DEL RADICCHIO
La raccolta di norma avviene quando il cespo è ben chiuso, e una volta tolto da terra bisogna togliere le foglie intorno al cespo e pulire la radice principale.
Fonte: https://www.coltivazionebiologica.it/radicchio/
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